Guardo ora con un certo agio il sito di cui mi dai l'indirizzo. Sospiro: natura-cultura come poli che si contaminano? Non so, forse tra le parole che creano corti circuiti ci sono anche queste? A me torna che si riverberino, come un polo sull'altro, eppure è raro che si preventivino le esagerazioni, i rischi. O forse c'è chi preventiva e chi no. E' la generalizzazione che non funziona. Ma come raccomandare la prudenza della verifica, quella che, fatto un processo, si sofferma a valutarlo? Poi...mi sento più accorta ora che non do per scontato il progresso. Non desidero assumere nuovi assoluti, voglio la verifica accanto alla proposta. Distinguere mi sembra un metodo importante: distinguere gli effetti, distinguere le responsabilità. Però è vero che la cultura intride a fondo la natura. Credo che perfino il percorso dei fiumi sia stato ampiamente rettificato nel tempo!

Insomma, il manifesto qualche perplessità me la suscita, ma discutere fa bene!


Per quanto riguarda il titolo, 'Mare D'Amare Donne. Rapsodia'. Non si tratta del verbo amare, ma della qualità di queste donne (donne amare, cioè insoddisfatte). Il libro è di poesia, ma con un unico argomento: non sono 'poesie', al plurale, ma 'poesia', come genere.


La presentazione è per martedì 12/7 ore 18:00 da parte di G. Baldassarre e P. Bray.

Ma come descrivere questo libro?


Sullo sfondo del Mediterraneo, visto come spazio di incontri e di scontri, deludenti soprattutto per le donne in ogni tempo, propongo 5 parti. Nella prima e nell'ultima sono io che introduco e chiudo, rivolgendomi ad un personaggio (si chiama Capitan Lambro, già presente in testi romantici) per frenarlo, perché non freni il mio canto.

Interne, ci sono tre voci, personaggi che illustrano la propria vicenda, avveratasi in tempi diversi. Ecco: una schiava cretese-micenea nel tempo Antico, Eloisa nel Medio evo, Miriam Makeba nel nostro tempo. Makeba ha più rilievo di tutte: per illustrare l'immigrazione sul Mediterraneo d'oggi e le contraddizioni di un'accoglienza che non di rado è sfruttamento. 


Per quanto riguarda la copertina, molto bella, riprende una foto di Francesca Randi - “Donna con le melagrane” del 2015.


per alcuni stralci delle poesie cliccare


Qui sotto la clip che Edu ha realizzata sull'ultima pagina del poema:


https://www.youtube.com/watch?v=7ZyVdUQrsHQ&feature=youtu.be


martedì ci siamo riuniti in cerchio. Non eravamo veramente pochi, quindci persone, non male per un evento di lettura di poesie, anche se la scrittrice è una scrittice dìeccezione, Franca, ed è anche tosta come ppoesia e come densità del pensiero.


Paola Bray ha fatto una presentazione del percorso di Franca, storico e poetico, molto ricco e interessante. Volevo chiederle di inviarmi il file degli appunti, ma poi ho visto che erano scritti a mano, come si usa ancora fra i veri poeti e mi sono astenuto.


Giuseppe Baldassarre ha aggiunto alcune riflessioni e ha agito da stimolatore degli interventi e delle letture di Franca.


Alla fine il pubblico ha partecipato, esprimendo soddisfazione e prendendo lo spunto per fare degli interventi di spessore, su prosa e poesia, sulla globalizzazione e sull’arte contemporanea, sulla poesia che canta parla del proprio io e quella che parla di altri.

Sulla donne, Joyce, Pavese, e tanti altri.


Ci saranno altre occasioni.










































Franca Bellucci