"Le valigie presuppongono sempre un viaggio verso un territorio inesplorato o un viaggio di ritorno
verso una meta conosciuta. Si può trattare di un viaggio reale o di un viaggio immaginario, in cui i
nostri bagagli sono ciò che portiamo con noi, ciò che siamo e che ci rappresenta. Ma queste sono
valigie arrugginite, pesanti zavorre, rappresentate come se fossero di un metallo che si è deteriorato
con il tempo, che è diventato altro. Perché ciò che ci siamo lasciati alle spalle, ciò che è rimasto in
potenza e non è mai diventato in atto, porta in sé una promessa non mantenuta. Ma il divenire è solo
una modalità dell’essere."
Dal testo di Alessandra Frosini
Non smetterei di ammirare la sua installazione Oggetti Smarriti, di vetroresina ferro e
ruggine, perchè mi rapporta al senso ultimo della vita e della morte.
Un viaggio verso una meta ignota, in cui incrociamo altri viandanti, chi per un istante,
chi per tutto il cammino.
Alcuni, dopo leghe e leghe, ci pugnalano alla schiena. Altri, dopo appena un passo, ci
impediscono di cadere o ci aiutano a rialzarsi.
Ci carichiamo di cose inutili, dimenticando spesso quelle necessarie… E alla fine
abbandoniamo un bagaglio di sogni, esempi ed esperienza, nella speranza che non
vada perduto e qualcun altro possa raccoglierlo.
Alessio Brugnoli